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DOMANDE FREQUENTI
Le radiazioni fanno male?
La prima importante distinzione da fare è tra gli esami a radiazioni ionizzanti e quelli non.
Per radiazioni ionizzanti si intendono le radiazioni che comunemente si pensa facciano "male" e in un certo senso é così: sono quelle radiazioni ad alta energia che, interagendo con la materia, possono modificarne la struttura atomica creando dei danni biologici.
Per quanto riguarda gli esami radiologici, radiografie e TC sfruttano energie nello spettro dei raggi X, che sono radiazioni ionizzanti.
Nella pratica clinica, questi esami provocano un rischio definito “trascurabile”, poiché i benefici superano i rischi e la quantità e l'energia necessaria sono troppo basse per provocare danni.
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I bambini sono più sensibili alle radiazioni?
Sì, è vero che i bambini sono più sensibili alle radiazioni, ma è anche vero che non è controindicato fare radiografie ai bambini.
Ogni indagine radiologica, sia in adulti che in bambini, espone ad un rischio, che è di tipo probabilistico.
Quello che viene valutato è quanto è probabile che le radiazioni facciano danni a lungo termine: i bambini sono più sensibili alle radiazioni perché sono in pieno sviluppo e soprattutto hanno un’aspettativa di vita più alta, quindi, nel calcolo delle probabilità, il rischio di vedere effetti a lungo termine sarà più alto rispetto ad un paziente anziano.
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Ho già fatto 2 TC quest’anno e devo fare delle radiografie, quanto è il limite?
Non c’è un limite al numero di radiografie o TC che si possono fare all’anno o nella vita.
Vale sempre la regola “meno se ne fanno, meglio è” ed è importante che ogni esame radiologico sia giustificato.
Il beneficio per la salute del paziente deve sempre superare i possibili rischi derivanti dalle esposizioni.
Per esempio, per alcuni controlli oncologici, si eseguono TC (spesso total body) fino a 2-3 volte all’anno e questi sono importantissimi per tenere monitorata la progressione della malattia.
Così come alcuni neonati della Terapia Intensiva potrebbero aver bisogno di tante radiografie durante la loro degenza, per poter ricevere la miglior terapia.

Perchè il medico mi ha prescritto una radiografia e non una risonanza magnetica?
La risonanza magnetica è una metodica molto complessa, da tutti i punti di vista.
Ha costi elevati, lunghi tempi di attesa ed esecuzione, limiti di esecuzione per alcune categorie di pazienti.
La radiografia è un esame molto più accessibile, veloce, semplice, ben tollerato ed è possibile in prima istanza diagnosticare o escludere gran parte delle patologie ossee. La risonanza è una metodica di seconda istanza in molti ambiti ed è utilizzata per fare diagnosi differenziale.
Perché sovraccaricare il lavoro delle poche risonanze presenti sul territorio con casi che potrebbero benissimo essere indagati con altre metodiche, in maniera più rapida, efficiente e senza sottoporre il paziente ad un esame che potrebbe metterlo a disagio? Andrebbero ad aumentare ulteriormente i lunghi tempi attesa per chi ne ha bisogno!
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Posso fare una radiografia in gravidanza?
Non vi è una controindicazione assoluta.
Il divieto vale per l’assistenza (non può rimanere all’interno della sala radiologica ad assistere suo figlio mentre fa una radiografia), ma la gestante può sottoporsi ad un esame radiologico, se questo è GIUSTIFICATO e se si tratta di un esame urgente e NON PROROGABILE.
L’irradiazione della gestante derivante da qualunque procedura diagnostica NON è causa di aborto spontaneo o malformazione. I rischi riguardano effetti a lungo termine e la probabilità che si verifichino effetti sul nascituro è nell’ordine di 1 su 1 milione per le normali procedure a bassa dose in regime di urgenza.
I medici valuteranno la necessità di sottoporre la gestante all’esame radiologico, in base alla storia clinica e il possibile percorso terapeutico.

